Acquistare aglio all’ingrosso richiede attenzione a diversi aspetti: confezionamento, quantità minime d’ordine, logistica, prezzi e certificazioni (bio, IGP). Questa guida è pensata per ristoratori, gastronomie e negozi che cercano forniture stabili e convenienti senza rinunciare alla qualità.
Confezionamento: quale scegliere e perché
L’aglio fresco viene spesso consegnato in sacchi retinati da 10–25 kg o in cassette ventilate. Il packaging influisce sulla conservazione: i sacchi retinati permettono aerazione e sono ideali per stoccaggi brevi, mentre le cassette in cartone con fori sono più protettive durante il trasporto stradale. Per aglio pelato o pronti all’uso si usano vaschette sottovuoto o sacchetti termosaldati, spesso in atmosfera modificata, per prolungare la shelf life.

Quantità minime d’ordine (MOQ)
Le MOQ variano molto in base al fornitore: dai piccoli produttori regionali si può partire da 200–500 kg, mentre importatori e grandi distributori richiedono spesso almeno 1 pallet (~1.0–1.5 tonnellate) o container per forniture internazionali (8–16 tonnellate per un 20′ ft). Per chi gestisce un ristorante di medie dimensioni una buona opzione è il gruppo d’acquisto o il contract con fornitura settimanale per ridurre l’investimento iniziale.
Logistica: trasporto e stoccaggio
L’aglio non richiede refrigerazione come altri ortaggi, ma necessita di condizioni fresche (8–14°C), asciutte e ventilate per evitare germogliamento e marciume. Durante il trasporto evitare esposizione prolungata a temperature elevate e umidità alta. Per spedizioni internazionali è necessario valutare tempi di transito e condizioni di imballo: pallet ben fissati, protezioni dall’umidità e documenti fitosanitari quando richiesto. Considerare anche il lead time del fornitore e piani di scorta per coprire picchi di consumo o ritardi logistici.
Prezzi: come valutare l’offerta
I prezzi dell’aglio possono oscillare stagionalmente e in base alla qualità. Elementi che incidono sul prezzo: varietà, calibro (dimensione del bulbo), grado di pulizia (sporco, radici rimosse), confezionamento e certificazioni. È importante chiedere il prezzo FOB, CIF o franco magazzino per confrontare correttamente le offerte. Negoziare sconti per volumi, termini di pagamento a 30/60 giorni o promozioni stagionali può fare la differenza sui margini.
Certificazioni utili per la contrattazione
Le certificazioni aumentano il valore del prodotto e facilitano la vendita nei canali più esigenti. Le principali da considerare sono:
- Bio/Organic: certifica che il prodotto è coltivato secondo i regolamenti organici. Richiede documentazione ufficiale e può giustificare prezzi più alti.
- IGP/DOP: alcune varietà locali possono essere tutelate da indicazioni geografiche; verificare sempre la validità della certificazione per la partita proposta.
- GlobalG.A.P. o standard di buona pratica agricola: utili per clienti della grande distribuzione o per esportazione.
- Certificati fitosanitari e analisi residue: obbligatori per alcuni mercati esteri e utili per la due diligence interna.
Consigli pratici per la contrattazione
1) Richiedere campioni e schede tecniche: valutare sapore, durata e calibro. 2) Definire chiaramente termini di consegna, responsabilità per perdite e modalità di reso. 3) Inserire clausole su scarti e tolleranze di qualità (percentuale di bulbi danneggiati accettabile). 4) Verificare documenti di certificazione aggiornati e chiedere audit occasionali se il volume lo giustifica. 5) Pianificare ordini rotativi per mantenere freschezza e ridurre immobilizzo di capitale.
Checklist rapida prima di firmare
- MOQ e prezzo per unità (kg o cassa) chiaramente specificati
- Tempi di consegna e lead time
- Condizioni di pagamento e scontistiche per volume
- Tipo di confezionamento e etichettatura
- Certificazioni richieste e documenti fitosanitari
- Garanzie su qualità e politica resi
In sintesi, l’acquisto di aglio all’ingrosso richiede un equilibrio tra prezzo, qualità e affidabilità del fornitore. Preparare richieste d’offerta chiare, valutare campioni e pianificare la logistica riducono i rischi e migliorano la contrattazione. Per i ristoratori e i negozi, lavorare con fornitori che offrono flessibilità sui quantitativi e trasparenza sulle certificazioni è spesso la scelta più vantaggiosa.
Articolo utilissimo, soprattutto la sezione sulle MOQ. Mi ha aiutato a capire meglio cosa chiedere ai fornitori.
Confermo: richiedere campioni è fondamentale. Ho avuto problemi con produttori che dichiaravano qualità diversa dalla realtà.
Qualche suggerimento anche su come conservare l’aglio in cucina professionale? Qui si parla di logistica ma mi interessano i dettagli operativi.
Buona panoramica sulle certificazioni. Ricordate di verificare sempre la validità dei documenti e le scadenze dei certificati bio.